Zaporhizhia non ha pace, proprio mentre i soccorsi continuano disperatamente a spostare le macerie dell'attacco russo di 24 ore fa, Mosca, nuovamente, ha bersagliato la città che ospita la centrale nucleare. Secondo il governatore dell'Oblast', infatti, in mattinata l'Armata ha lanciato un nuovo attacco con droni kamikaze che hanno colpito altri distretti nella periferia. Insomma al di là degli slogan e della propaganda, la realtà è che Zaporhizhia è già tutt'altro che annessa, anzi, vacilla sotto l'offensiva ucraina che, da un mese a questa parte, ha costretto ad un brutale ripiegamenti i reparti russi. Tanto che il presidente Zelensky, nel suo consueto messaggio notturno, ha dichiarato che sono addirittura 500 i km quadrati riconquistati dall'esercito di Kiev dal primo ottobre. Insomma, una rotta più che una ritirata quella russa. Il numero 1 ucraino ha poi spronato i suoi a resistere. Verrà sicuramente il giorno in cui riferiremo anche dei successi militari nella regione di Zaporhizhia, in quelle aree che sono ancora controllate dai russi. Verrà il giorno in cui parleremo anche della liberazione della Crimea; questa prospettiva è ovvia. E se in passato, queste dichiarazioni potevano essere considerato ottimistiche, oggi sono vicine alla realtà. A Kherson, infatti, gli ucraini continuano ad avanzare, riconquistando fette più ampie di territori e costringendo i russi a mosse disperate. Lo dimostra, secondo Ukrinform, l'offensiva nelle direzioni di Bakhmut e Avdiivka ad est del Paese, con l'obiettivo di tagliare la linea di rifornimento delle forze ucraine che sta comportando però un pesante dazio in termini di vite umane. Anche se più che da terra, la minaccia è rappresentata, soprattutto, dagli attacchi aerei e missilistici. Nelle ultime 24 ore, i russi hanno lanciato 8 missili, 15 raid aerei hanno fatto ampio uso dei sistemi di lancio multiplo di razzi. Gli obiettivi principali, i centri urbani civili, secondo la denuncia dell'ufficio informazione delle Forze Armate ucraine.