Un miliardo di prestiti agevolati dall'Europa a Kiev. I Ministri delle finanze UE decidono lo stanziamento del primo grosso contributo per l'inizio della ricostruzione ucraina. Un contributo però non a fondo perduto ma fornito a condizioni vantaggiose. Si dovrà sicuramente fare di più ma è un primo passo che si aggiunge al miliardo e 700 milioni di dollari stanziato dagli Stati Uniti. La guerra in Ucraina continua ma intanto si va avanti nel pianificare gli aiuti al Paese invaso e nel cercare di risolvere i problemi connessi al conflitto, per primo quello del grano bloccato nei porti sul Mar Nero. Nelle prossime ore, a Istanbul, si incontreranno delegazioni russe, ucraine, turche con le Nazioni Unite. Sono stati individuati corridoi sicuri per far uscire le derrate su grandi navi cargo senza il rischio che finiscano su delle mine, sono anche arrivate nella zona le imbarcazioni pronte a trasportare il grano. Si spera quindi che in pochi giorni il corridoio marittimo venga ristabilito e i paesi in crisi alimentare possano tornare a ricevere grano e cereali. Rimane però acceso il braccio di ferro diplomatico. La Bielorussia ha accusato l'Europa di tramare un prossimo attacco alla Russia. L'Europa si prepara a un duro periodo di austerità energetica temendo che Mosca possa farle mancare il gas necessario per il riscaldamento e le attività produttive. Mentre il 19 luglio Putin, Erdogan e il Presidente iraniano Raisi si incontreranno a Teheran, proprio mentre il Presidente americano Biden andrà in Israele e in Arabia Saudita, le due potenze regionali cui l'Iran è più ostile. La via d'uscita dal conflitto insomma sembra lontana come sempre più grande sembra la frattura che divide Mosca e Pechino da una parte Europa e Stati Uniti dall'altra.























