Un centro commerciale a Greenwood, Indiana. Un uomo che apre il fuoco, tre persone a terra senza vita altre due ferite. Scene già viste negli Stati Uniti. A fermare il killer però in questo caso è un civile, un civile armato, l'incarnazione di un vecchio mito della destra americana quello del Good guy with a gun, dell'eroe per caso munito di pistola. "É molto hollywoodiana l'idea che ci si possa nascondere in un angolo ed evitare una strage uccidendo il killer, la verità è che se ci si ritrova armati sulla scena di una sparatoria è molto più probabile finire uccisi dalla Polizia, non siamo tutti star di film d'azione, se hai un arma per autodifesa è molto più probabile che tu finisca per usarla contro i tuoi familiari, per ucciderti o che spari per sbaglio visto che in America non si fa molto addestramento." A Greenwood un singolo cittadino è stato decisivo, a Uvalde non sono bastati per 376 agenti, le immagini delle telecamere di sicurezza diffuse, non senza polemiche, dalla CNN si sommano al rapporto della Commissione parlamentare texana il risultato è impietoso, le Forze dell'ordine avrebbero potuto salvare almeno alcune delle vittime di Salvador Ramos, il ragazzo che il 24 maggio scorso ha aperto il fuoco alla Robb Elementary School uccidendo 19 bambini e due insegnanti. I 77 minuti di inazione sono descritti in altrettante pagine in cui la Commissione parla di fallimenti sistematici di una pessima capacità decisionale di indolenza e di caos. Sullo sfondo il fatto che Ramos ha usato un'arma che avrebbe potuto comprare legalmente anche con le norme varate dal congresso dopo Uvalde. Parliamo di un fucile d'assalto AR15 Daniel Defense, lo stesso pubblicizzato nei giorni della strage da questa promozione riservata ai soci della NRA. "Correte a comprarlo" dice la mail, "perché i democratici vogliono metterlo fuori legge".























