Un minuto di silenzio alle 08:15 di mattina. Hiroshima ricorda così la bomba atomica che 80 anni fa venne lanciata sulla città degli Stati Uniti. Centinaia di funzionari, studenti e sopravvissuti vestiti di nero hanno deposto fiori al cenotafio commemorativo, promemoria degli orrori della bomba e di quello che è stato. Allora il bilancio e le perdite fu di 140mila persone. Tre giorni dopo lo stesso destino toccò a Nagasaki, in cui rimasero uccise 74mila persone. Alla commemorazione di Hiroshima erano presenti rappresentanti di 120 Paesi, organizzazioni e regioni. "Il nostro Paese ha la missione di guidare gli sforzi internazionali per un mondo senza armi nucleari", ha sottolineato il Primo Ministro giapponese Ishiba. Prima della cerimonia, all'alba, sopravvissuti e famigliari delle vittime si sono riuniti per pregare. Secondo il Ministero della Salute giapponese, a marzo gli hibakusha, questo il nome dei sopravvissuti all'atomica, erano più di 99mila. Le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki sono "un monito per l'umanità", sottolinea il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in occasione dell'80esimo anniversario, ricorda il pericolo "nei conflitti di armamenti nucleari, un crimine contro l'umanità", e che "nessuna guerra nucleare può essere combattuta o vinta". Un parere condiviso anche da Papa Leone XIV, che ha ricordato l'anniversario dell'atomica durante l'Udienza Generale in Piazza San Pietro. "Nonostante il passare degli anni, quei tragici avvenimenti costituiscono un monito universale contro la devastazione causata dalle guerre, e in particolare dalle armi nucleari". Mai come oggi, con l'invasione russa dell'Ucraina e la guerra in Medio Oriente sullo sfondo, il ricordo del pericolo nucleare diventa importante. .























