La Cina ha fatto sapere di essere disposta a mediare tra Iran e Pakistan, i due Paesi che hanno effettuato attacchi missilistici per colpire presunti movimenti terroristici sui rispettivi territori. Il Ministero degli Esteri pakistano ha confermato raid di precisione oltre il confine che condivide con l'iran, in una regione frontaliera nel Sud-Est del Paese vicino. Nell'attacco sarebbero morti civili. Il Governo pakistano sarebbe stato in possesso di intelligence su imminenti attività terroristiche su larga scala. L'attacco arriva a due giorni da un'operazione militare iraniana in Pakistan. Droni e missili dell'Iran sciita, martedì, hanno infatti colpito in territorio pakistano, sempre a ridosso del confine, basi di un gruppo terroristico separatista sunnita, Jaish al Adl, che a dicembre aveva assaltato una stazione di polizia, uccidendo 11 agenti iraniani. Islamabad, dopo la violazione della sua integrità territoriale, ha richiamato l'ambasciatore a Teheran ed espulso l'inviato iraniano nella capitale. L'attacco iraniano in Pakistan arriva dopo una serie di operazioni di Teheran contro obiettivi in Siria e Iraq, nei giorni passati, in reazione a un bombardamento a dicembre a Damasco, attribuito dall'Iran ad Israele, in cui è morto Razo Moussavi, generale delle Guardie Rivoluzionarie e all'attentato di ISIS in Khorasan, branca afghana dello Stato islamico, che il 3 gennaio, nella città Sud-orientale di Kerman, ha ucciso 85 persone. Il crescere delle tensioni tra Iran e Pakistan rafforza la già profonda instabilità della regione, senza precedenti dopo l'attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele, e la conseguente operazione militare israeliana a Gaza, mentre si espande l'incertezza lungo le rotte marittime del Mar Rosso minacciate dalle milizie yemenite degli Houthi.