Il ritorno dei semi agricoli dalla Siria alle isole Svalbard

18 mar 2017
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È uno dei più grandi tesori dell’umanità ed è custodito in un caveau scavato nei ghiacci artici. Non è composto di oro o gioielli, ma di semplici semi. È la più grande collezione di tutto il mondo e potrebbe salvare il genere umano. Siamo alle Isole Svalbard, poco lontano dal Polo Nord, in uno degli ultimi avamposti abitati. L’occasione è speciale: l’apertura straordinaria di questa cassaforte immersa nel permafrost. Un tunnel lungo un centinaio di metri ci porta all’interno della montagna Plataberget. L’obiettivo è chiaro: preservare la biodiversità agricola in caso di catastrofi naturali, ma anche in caso di guerre civili, crisi alimentari, incendi, allagamenti e tagli ai fondi, eventi che occorrono con regolarità. “Qui conserviamo semi per la ricerca o nel caso venissero a mancare. È una struttura a disposizione di tutti, delle banche agricole di ogni paese, dei centri di ricerca, delle università, fino alle organizzazioni internazionali. Al momento, oltre diecimila strutture si appoggiano a noi. Una storia su tutte ci ha colpito: la sede di ICARDA, il Centro internazionale di ricerca per l’agricoltura nelle aree aride, è ad Aleppo ed è stata colpita dalle bombe. La loro riserva è andata distrutta e ci hanno chiesto di rimandargli circa 38.000 semi che avevano spedito qui diversi anni fa”. Per fortuna questa storia ha avuto un lieto fine, proprio grazie al lavoro di questo istituto. I semi che sono stati richiesti nel 2015 da Aleppo, da ICARDA, dalla banca dei semi di Aleppo, sono oggi ritornati. Queste casse che vedete, che sono proprio davanti a questo deposito, nella prima colonna, sono arrivate proprio in questi giorni, a segnare in qualche modo la fine di un periodo molto difficile. Ma sono migliaia i semi conservati qui. Alcuni hanno provenienze improbabili, come queste casse della Corea del Nord. Alcuni hanno perfino un’etichetta sovietica, perché erano evidentemente semi lasciati in qualche deposito prima del 1989. Non ci sono barriere politiche o di altro tipo, dunque. Dall’Italia l’unico invio è stato fatto dalla Lombardia e l’invito dei coordinatori di questo progetto è di sensibilizzare tutte le nostre Istituzioni per promuovere altre spedizioni. Global Seed Vault funziona esattamente come una banca: tutto quello che c’è dentro non è di proprietà del Governo norvegese o di questo sito, ma è di proprietà degli stati che mandano i semi, e li mandano qui in un luogo isolato e molto freddo perché la temperatura bassa aiuta la conservazione dei semi.

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