“Non è un attacco contro di me, è un attacco contro di voi”. Donald Trump apre con questo tweet la giornata dopo l'impeachment. La difesa del Presidente non si sposta di una virgola ed è una difesa che passa l'attacco, anzitutto ai democratici, Rey secondo Trump, di aver sminuito un istituto importante come l'impeachment e di portare avanti una battaglia esclusivamente politica, che ha come fine ultimo di sovvertire il volere degli elettori. Non solo, decide anche di ricevere alla Casa Bianca i pochissimi democratici che non hanno votato a favore della messa in stato d'accusa e ufficializza il passaggio di uno dei loro, il deputato del New Jersey, Jeff Van Drew, al partito repubblicano. La battaglia, d'altronde, dopo il voto alla Camera è tutt'altro che finita, anzi, sembra appena cominciata. Il Presidente sa bene che al Senato, visti i numeri e la maggioranza repubblicana, sarà assolto, ma questo passaggio potrebbe essere comunque meno semplice di quanto ci si aspetti. La speaker della Camera, Nancy Pelosi, infatti, non intende inviare subito l’impeachment al Senato, almeno finché maggioranza e opposizione non si saranno messe d’accordo su come procedere. I repubblicani vogliono fare in fretta, mentre i Dem sperano di poter sentire nuovi testimoni, così da trascinare la questione impeachment anche quando la campagna elettorale sarà entrata nel vivo. Trump, da parte sua, accusa la Pelosi di aver paura del risultato scontato al Senato e a chi gli chiede come si sente ad essere stato il Presidente della storia sotto impeachment, risponde cosi. Di certo questo 2019 con l’impeachment, si chiude con una politica americana estremamente polarizzata e divisa. Uno specchio di quello che accade, d'altronde, in tutto il Paese e non fa ben sperare rispetto al 2020, che per di più è un anno elettorale.