Ristabilire la convivenza, con questo atto, permettiamo materialmente a nove persone di lasciare il carcere ma, simbolicamente, mettiamo insieme milioni e milioni di persone in nome della convivenza. Annuncia così l'indulto per i leader indipendentisti catalani ancora in carcere, il Premier spagnolo Pedro Sanchez, lo fa dal Teatro Eliseo di Barcellona. Mentre all'esterno, sin dal mattino, protestano centinaia di persone: non possiamo cominciare da zero, ma possiamo cominciare daccapo, conclude, dopo aver parlato poco più di mezz'ora ed essere stato interrotto un paio di volte dalle proteste dei giovani indipendentisti poi, identificati dai "Mossos d'Esquadra". Martedì la proposta arriva in Consiglio dei Ministri, nello spirito di "Concordia Nazionale", spiega Sanchez: è questo il momento di essere uniti, ha detto poi, rispondendo alle critiche. Una scelta che guarda all'Europa e ai fondi dell'Unione Europea che ... di riforme che vivrà il Paese. Una decisione presa mentre, sul tavolo della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, arrivano i ricorsi di tre dei nove condannati. Protesta L'opposizione, il Centro-Destra, protesta la frangia indipendentista. Per i partiti e i movimenti, la soluzione è l'amnistia. A sostenerlo è il presidente della Catalogna, Pere Aragonès: è un primo passo ma insufficiente, commenta. La repressione contro i cittadini catalani, è molto più estesa e l'unica soluzione è l'amnistia. Un referendum, sul futuro politico della Regione, resta tra gli obiettivi, aggiunge. È una farsa, commenta ... la grazia non può essere una soluzione al conflitto politico che esiste nella Regione. Intanto, rappresentanti e portavoce dei movimenti e partiti indipendentisti, hanno presentato a Madrid 200mila firme per quella che è per loro, l'unica soluzione possibile: l'amnistia.