Era la prova che mancava, la pistola fumante dell'evento, forse più famoso nella storia del nostro pianeta, che cancellò per sempre gran parte dei dinosauri. L'hanno trovata gli scienziati dell'università del Texas, sotto il fondale marino a 600 metri di profondità. Siamo nel cratere di Chicxulub nel Golfo del Messico, proprio lì dove è avvenuto l'impatto fatale del celebre meteorite, questa prova si chiama Iridio, un metallo di cui è povera la terra, ma sono ricchi gli asteroidi, in tutti e 350 i punti della crosta terrestre, nei quali è stato ritrovato stratificato in profondità, la datazione rimanda sempre a quel preciso periodo, alla fine del Cretaceo, 66 milioni di anni fa, cioè l'ora X dell'impatto. La scoperta clamorosa è che anche nel cratere di quel meteorite i carotaggi degli studiosi hanno evidenziato proprio uno strato di Iridio, guarda caso coetaneo a quello rinvenuto altrove, insomma, è la dimostrazione definitiva che andò proprio così, nell'urto devastante l'asteroide si polverizzò disperdendo il suo metallo in una nube gigantesca che ricoprì gran parte del pianeta. Oltre agli tsunami seguenti ci fu un lungo inverno, il sole venne coperto per vent'anni e l'intensa attività vulcanica fece il resto, due terzi delle specie viventi non sopravvissero e la vita prese un'altra strada. Ancora oggi la terra porta le cicatrici di quel cataclisma e ci ricorda una volta di più che anche se sei il dominatore assoluto sei pur sempre di passaggio.