Che qualcosa fosse urgente fare per bloccare il fenomeno del terrorismo on-line era chiaro a tutti, ma da qui a capire cosa ci è voluto del tempo. Così, dopo le richieste dei governi, le campagne di sensibilizzazione e denuncia, come quella di Sky TG24, ora i colossi del web corrono ai ripari, almeno negli intenti. Ad oggi, infatti, parliamo di annunci e test. Per tentare di contrastare la propaganda Isis on-line scende in campo l’intelligenza artificiale, vera arma che al momento potrebbe essere d’aiuto. YouTube ha annunciato che utilizzerà un programma, per ora solo testato per otto settimane in lingua inglese e araba. Di cosa si tratta? Si chiama Redirect Method, testualmente metodo di reindirizzamento. In pratica, chi cerca video con contenuti estremistici viene reindirizzato a una serie di filmati anti-Isis. Nella pratica, se si cercano parole chiave su YouTube, Daesh per esempio, ci verrà proposta una playlist di video curata ad hoc che, utilizzando lo stesso metodo narrativo, prova a scoraggiare dalla radicalizzazione. Chi cerca propaganda dovrebbe essere sviato su video adatti a mettere in dubbio il suo estremismo. È un approccio che funziona? È presto per dirlo. Serve capire se funziona tecnicamente e se serve, è utile o, meglio, se basta a mettere un argine, seppur minimo. Del resto, qualche settimana fa i giganti del web, Google in primis, avevano messo nero su bianco le loro intenzioni per contrastare il terrorismo in rete. Con una lettera del direttore degli affari legali Kent Walker sul loro portale, mostravano la strategia decisa: investimenti in tecnologia, assunzione del personale, investimenti sulla ricerca. E al centro delle innovazioni ecco un punto definito fondamentale: rafforzare gli sforzi contro la radicalizzazione proponendo anche dei contro-modelli. Al momento è tutto in divenire. Quel che è certo è che in rete si trovano ancora filmati come questi. Insomma, per ora si tratta di annunci e programmi. Per i risultati, staremo a vedere.