Una nuotata in piscina e l'era covid sembra un sogno. Tel Aviv, restituisce proiezioni di normalità, non ancora a portata di mano in Europa, in Israele piscine, palestre, teatri, hotel sono riaperti per chi è guarito da covid e chi ha concluso il ciclo vaccinale con la seconda dose ed è in possesso quindi del green pass. Prima di introdurre il secondo lockdown per contenere l'ondata di covid di fine estate, prima a far partire la campagna vaccinale, quella immunizzante della Pfizer, Israele riapre a tutti i negozi, di strade, mercati, centri commerciali, gli alberghi, le palestre, le piscine solo ai possessori del green pass, è un documento di immunitari, rilasciato dal ministero della salute a chi è guarito dal covid e ha concluso il ciclo vaccinale. Su circa 9 milioni di abitanti oltre il 40% ha ricevuto la prima dose e poco meno del 30 ha concluso il ciclo vaccinale, l'efficacia della campagna vaccinale è certificato dal calo del 94% dei casi sintomatici, sul piano vaccinale si è personalmente speso il premier Benjamin Netanyahu e quando manca poco alla nuova verifica delle urne, Netanyahu è in grande ascesa di consenso, ha personalmente gestito i contatti con il CEO della Pfizer non lesinando sul costo dei vaccini, pagati anche il doppio e fornendo piena collaborazione al colosso farmaceutico con i dati dei vaccinati, in Israele le cartelle cliniche sono telematiche e estremamente utili, quindi, per definire statistiche ed efficacia del vaccino. Netanyahu incassa anche il successo del rientro in patria della giovane rapita dai siriani durante un'escursione sulle alture del Golan. Dietro la sua liberazione ancora una volta una merce preziosa di questi tempi, i vaccini anti covid, Israele avrebbe comprato 200000 dosi del vaccino russo Sputnik per Damasco, in cambio della liberazione della ventenne entrata in territorio siriano e arrestata due settimane fa, la Siria dunque avrebbe finalmente, grazie ad Israele, a disposizione le prime dosi per cominciare la sua campagna vaccinale.