“Non ho mai incontrato o avuto contatti con intermediari russi per parlare della campagna elettorale di Donald Trump”. Dopo una giornata di voci e accuse che montavano irrefrenabili, il segretario della Giustizia, Jeff Sessions, chiarisce così i suoi incontri con l’Ambasciatore russo negli Stati Uniti: Sergey Kislyak li ha avuti durante i mesi della campagna elettorale. Incontri, ha precisato Sessions, che si sono verificati solo nel quadro delle sue funzioni come senatore e membro del Comitato del Senato per i servizi militari: “non ricordo esattamente tutto quello di cui abbiamo parlato, ma certo non erano temi legati alla campagna. So che in occasione di uno di questi incontri, Kislyak, ad esempio, fece riferimento al fatto di essere ateo, e poi abbiamo parlato della crisi in Ucraina”. Nulla di compromettente, dunque, si difende Sessions, nulla di paragonabile, ad esempio, ai contatti avuti dall’ex generale Mike Lynn, che si è dovuto dimettere dall’incarico di consigliere per la Sicurezza nazionale, proprio dopo aver fatto apertura all’Ambasciatore russo sulla possibilità di mitigare le sanzioni nei confronti di Mosca, senza consultarsi, al riguardo, con la Casa Bianca. Ma per mettere ulteriormente al bando ogni equivoco, Sessions ha anche annunciato che su consiglio del suo staff, si asterrà da ogni indagine su questioni legate alla campagna elettorale, così d’altronde come chiesto anche da alcuni repubblicani, che hanno messo in dubbio la sua imparzialità sull’inchiesta in corso dall’FBI, chiamata a verificare i contatti fra esponenti dell’entourage di Trump e l’intelligence russa intercorsi durante la campagna. Un passo indietro doveroso che però, secondo i democratici, non basta. L’opposizione vuole infatti le dimissioni di Sessions, accusandolo di aver comunque mentito nella sua audizione al Senato per essere confermato Ministro quando, rispondendo a domanda diretta, ha negato contatti con la Russia. Sessions sostiene però di essere stato in buona fede, perché anche se sono venuti fuori questi incontri, a quel tavolo non si è parlato della corsa di Donald Trump alla Casa Bianca. Donald Trump, che si schiera apertamente con il suo Segretario della giustizia: “Sessions ha la mia piena fiducia”, ha detto ai cronisti il Presidente.