Un annuncio un po' stonato arrivato non soltanto il giorno prima della vigilia di Natale, in ritardo rispetto a quanto annunciato ma in coincidenza con la giornata di lutto nazionale proclamata in Francia per le vittime del ciclone a Mayotte. Così i nomi dei Ministri del nuovo Governo di Francois Bayrou sono stati annunciati dal Segretario dell'Eliseo, come da tradizione, in un ambiente un po' teso. La lista non contiene grandi sorprese al Ministero dell'Interno, della Cultura, della Difesa, degli Esteri, dell'Agricoltura e della Transizione Ecologica sono stati confermati i Ministri dimissionari. All'Educazione arriva un nome ben noto in Francia l'ex Premier macronista Elisabeth Borne, altro pezzo grosso della cerchia macronista al Ministero della Giustizia, l'ex Ministro dell'Interno: Darmanin, all'Economia una figura tecnica ma vicino alla Sinistra riformista con il Direttore della Cassa Depositi che dovrà sfoltire Il mostruoso debito pubblico francese. In generale spicca la continuità rispetto al Governo precedente, con una presenza della Sinistra limitata. Tanto da domandarsi a cosa facesse riferimento Bayrou quando in una lettera indirizzata ai Ministri dimissionari prima delle nuove nomine scriveva di: "Aver cercato di comporre una squadra da nuovi equilibri". Di certo le trattative si sono dimostrat particolarmente difficili in questi 10 giorni, con veti incrociati che hanno consegnato al nuovo Governo ben poche certezze. Da parte sua il Premier si dice: "Fiero di guidare una squadra di esperienza che possa ridare fiducia ai francesi". Il primo compito a partire dal primo Consiglio dei Ministri il 3 gennaio sarà portare in Parlamento una nuova legge di bilancio evitando la sfiducia il cui spettro aleggia ancora nei corridoi dell'Assemblea Nazionale.