Questa è la storia di un assassino, di un uomo spietato che è riuscito ad ingannare la giustizia per quasi quarant'anni. Questa è la storia di Robert Durst, miliardario, ereditiero di una stirpe di immobiliaristi. Ieri a 78 anni, condannato all'ergastolo per un omicidio commesso nel 2000, quello della sua migliore amica, la scrittrice Susan Berman. Una sentenza che apre, di nuovo, un faro anche sulla sospetta scomparsa, agli inizi degli anni '80, dell'allora moglie di Durst, Kathleen McCormack. Kathleen voleva il divorzio e come è emerso soltanto nell'ultimo anno, aveva iniziato una storia con l'ex-marito dell'attuale First Lady, Jill Biden. Relazione scoperta da Durst, poco prima della sua scomparsa, nel 1982. Non è stata mai più ritrovata e i sospetti sono subito ricadute su quel marito, che ha mostrato negli anni, di essere capace di tutto, come anche di uccidere e smembrare il corpo, nel 2001, del suo vicino, in Texas, a cui voleva rubare l'identità. Crimine confessato, anche se Durst fu assolto, perché la difesa riuscì a dimostrare che si trattava di legittima difesa, a seguito di una colluttazione con la vittima. Alla Berman invece, Durst, ha sparato da dietro, alla testa a tradimento perché lei, che gli aveva fornito un'alibi per l'omicidio della moglie Kathleen, secondo l'accusa, sarebbe stata pronta a dire alla polizia, ciò che sapeva, facendo crollare il castello di menzogne, dentro cui continuava a nascondersi Durst. E pure l'assassino miliardario, è riuscito a farla franca, per altri due decenni o meglio, fino al 2015, quando in un documentario sulla sua vita, trasmesso anche da Sky Atlantic, sembrò, inavvertitamente, confessare i suoi crimini. Da lì sono ripartite le indagini che hanno portato al processo e alla sentenza delle ultime ore, a cui presto potrebbe aggiungersene un'altra, dato che i familiari della McCormack, hanno chiesto di riaprire anche quel caso, convinti che, finalmente, si sono esaurite le bugie e gli inganni e che per Durst, sia arrivato il momento della giustizia e della verità.