Mare di Aral, il lago salato che lentamente scompare

07 apr 2019
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Navi che non navigano più da anni. Ruggine, testimone silenziosa di quell'acqua che una volta era il Lago di Aral, situato tra l'Uzbekistan e il Kazakistan. Un tempo, fino a qualche decennio fa, questo era per dimensioni il quarto lago più grande del mondo. Adesso il Mare di Aral - sì, perché era salato come un mare - ha perso oltre il 90% della sua superficie d'acqua e nel 1985 era già ridotto a un quarto delle sue dimensioni originali, che erano di 68 mila Km quadrati. L'autore di questo drammatico disastro ambientale è l'uomo. Già dagli Anni Quaranta del secolo scorso l'ex Unione Sovietica aveva cominciato a scavare dei canali per prelevare l'acqua dai due fiumi immissari dell'Aral e usarla per irrigare le vastissime colture cerealicole di cotone che il regime sovietico aveva impiantato in aree pressoché desertiche. In poco tempo, frazioni di secondo se rapportato alle ere geologiche che lo avevano formato in milioni di anni, il mare di Aral si è quasi prosciugato per mancanza d'acqua. La salinità delle acque è aumentata a dismisura facendo scomparire gran parte della flora e della fauna. I venti arrivano a spingere sabbia molto salata fino a Scandinavia e Giappone. L'uomo ha quasi abbandonato la zona e chi è rimasto spesso ha problemi di salute. Città come Moynaq, che un tempo erano fiorenti porti pescherecci, sono adesso a decine di chilometri dall'acqua, ma adesso si prova ad invertire questa tendenza. Yakub Akhmedov è il Preside della facoltà di ambiente dell'Università di Karakalpak in Uzbekistan e con i suoi studenti vuole cambiare il paesaggio lunare a Moynaq. Il nostro obiettivo principale è migliorare la situazione ambientale della Regione. Il Presidente uzbeco Mirziyoyev qui sostiene qualsiasi iniziativa di sviluppo. Adesso gli studenti universitari stanno aiutando a piantare tanti alberi, susini, viti, meli, albicocchi, ciliegi. In futuro creeremo un sito educativo per gli studenti. Gli fa eco Vadim Sokolov, capo dell'Agenzia per il salvataggio del lago di Aral. Uno dei modi principali per fermare la desertificazione e prevenire la diffusione di sali e prodotti chimici che si sono accumulati nel Mar di Aral è piantare alberi per fissare la sabbia del mare prosciugato. Sokolov spera di piantare semi ed alberi su un milione di ettari di territorio, un terzo di questo deserto, che un tempo, milioni di anni fa, era un fondale marino.

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