Degli oltre 100 ostaggi israeliani che si trovano ancora nelle mani di Hamas a Gaza, secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, solo una cinquantina sarebbero ancora in vita. Una stima più bassa rispetto a quella fornita dall'intelligence israeliana e soprattutto una notizia che arriva nel momento in cui le piazze dello stato ebraico continuano a riempirsi di cittadini che chiedono al governo di Benjamin Netanyahu un accordo con Hamas, un appello per scuotere la leadership del paese con la speranza di veder tornare a casa gli ostaggi prima che sia troppo tardi. Mentre cresce il rischio che la guerra si allarghi. Amos Hochstein inviato speciale della Casa Bianca lancia avvertimenti diretti ai funzionari libanesi riguardo alla preparazione di Israele per un'offensiva limitata contro Hezbollah, un'azione che avrebbe il pieno sostegno degli Stati Uniti, se non si dovesse raggiungere una soluzione diplomatica che ad oggi sembra lontana. Hassan Nasrallah l'ha detto chiaramente i suoi uomini fermeranno gli attacchi contro il nord di Israele solo in presenza di un cessate il fuoco a Gaza. Non solo, se Israele dovesse invadere il Libano la milizia sciita sarebbe disposta a colpire anche Cipro per aver assistito lo stato ebraico nello sforzo bellico. Un avvertimento, quello di Hezbollah, che preoccupa l'Europa perché come dicono da Bruxelles, minacciare l'isola del Mediterraneo vuol dire minacciare l'Unione Europea. Intanto da oltreoceano il portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby definisce deludenti, offensive e false le parole di Netanyahu, dopo che il primo ministro israeliano ha criticato Washington per aver trattenuto le armi dirette a Israele.