Dopo il Canada anche l'Olanda e la Germania chiedono ai propri connazionali di lasciare il Libano il prima possibile, dal momento che i voli commerciali ad oggi sono ancora operativi. La sicurezza nel paese dei cedri sta diventando sempre più instabile con il rischio concreto che i continui scambi di artiglieria tra Israele ed Hezbollah si trasformino in una guerra ad alta intensità che potrebbe destabilizzare l'intera regione mediorientale. Il Libano potrebbe essere invaso dalle forze di difesa israeliane non solo al sud perché nel mirino dello stato ebraico potrebbero esserci anche le aree urbane meridionali di Beirut e la Valle della Bekaa, due punti di strategica importanza per il partito di Dio. Mentre cresce il timore di un allargamento del conflitto il Ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant da Washington porta a casa una vittoria. Il faccia a faccia con il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan è servito a rimuovere gli ostacoli sullo sblocco dell'invio delle armi in Israele, un contrasto con l'alleato americano risolto a porte chiuse, sottolinea Gallant e non pubblicamente, un chiaro riferimento al videomessaggio diffuso la settimana scorsa dallo stesso Netanyahu, nel quale criticava con toni duri l'amministrazione Biden per aver ritardato l'invio di armi allo stato ebraico.