I volti coperti di sangue, le mani legate dietro la schiena. Insultate e minacciate. Appaiono così nel video del sequestro, diffuso oggi dalle Tv israeliane, le 5 giovani soldatesse rapite da Hamas il 7 ottobre scorso, nel raid che ha dato vita alla guerra. Vengono ammanettate, fatte sedere e azzittite sotto la minaccia delle armi, e infine trascinate a forza, zoppicanti, su alcuni mezzi militari per essere portate nella Striscia. "I nostri fratelli sono morti a causa vostra, vi uccideremo", ripetono i terroristi. 3 minuti e 10 secondi di orrore riassunto in queste immagini, che le loro famiglie hanno scelto oggi di mostrare al mondo. Un filmato che è parte di un girato molto più lungo, ripreso dalle bodycam indossate dai miliziani, e che è già stato censurato, perché non fossero mostrate le scene più cruente, dallo stesso Forum dei parenti degli ostaggi, che rappresenta i familiari delle 124 persone, quasi tutti civili, ancora detenuti da Hamas. La speranza delle famiglie, che da mesi e senza sosta portano avanti questa battaglia con presidi, manifestazioni e cortei, è ora tutta nella potenza di queste immagini, estremo e disperato tentativo di aumentare la pressione sul Premier Netanyahu per il rilascio degli ostaggi. "Dobbiamo riportarli tutti a casa, adesso", scrive oggi il Forum in una nota. "Ogni giorno che passa diventa sempre più difficile riaverli: i vivi per la riabilitazione e i morti per una degna sepoltura." "Il Governo israeliano non deve perdere altro tempo." È questo il nuovo, l'ennesimo disperato appello che accompagna la diffusione del video. Inanto Liri, Karina, Agam, Daniella e Naama, ad oggi, sono ancora nelle mani di Hamas.