Ancora frizioni tra Italia e Austria lungo la linea del Brennero. 70 militari – ha fatto sapere Vienna – aiuteranno la polizia nei controlli sui migranti irregolari in prossimità del confine. Un’iniziativa ingiustificata, secondo il Viminale. Era già successo all’inizio di luglio quando pure si annunciò l’arrivo di soldati e mezzi austriaci per bloccare gli arrivi dal nostro Paese scoppiò un caso, con tanto di ambasciatore convocato di corsa alla Farnesina. Alla fine, non accadde nulla. Ora, però, la questione sembra riaprirsi. È stato registrato un notevole aumento di clandestini a bordo dei treni merci, dicono le autorità austriache per spiegare la decisione, precisando che non c’è da aspettarsi l’arrivo dei carri armati e che, essendo al Brennero in vigore gli accordi di Schengen, i controlli saranno possibili soltanto a ridosso della frontiera, scelta che a Roma, anche questa volta, si ritiene sorprendente in quanto incomprensibile, visto che la situazione è assolutamente tranquilla. Anzi, nei primi sette mesi dell’anno – sottolineano fonti del Ministero degli interni – alla frontiera italo-austriaca è stato inibito l’ingresso sul nostro territorio a 1.200 stranieri, cioè il trend dei movimenti migratori è dall’Austria verso l’Italia. Iniziative unilaterali di questo tipo – avvertono ancora dal Viminale – rischiano di pregiudicare la cooperazione tra i due Paesi. Tutto questo nel giorno in cui il premier Paolo Gentiloni, in una lettera al Presidente della Commissione europea, continua a sollecitare un maggior sforzo dei Paesi del Vecchio Continente nell’affrontare il fenomeno migratorio, a partire dal finanziamento del fondo fiduciario per l’Africa. La Commissione è fortemente impegnata a sostenere l’Italia, la risposta del responsabile per l’immigrazione, che a sua volta sprona gli Stati membri a fare la loro parte, proprio mentre l’Austria mobilita i militari.