Dura appena 13 secondi il video che mostra gli ultimi attimi di vita di Amir Locke, il giovane afroamericano di 22 anni, ucciso dalla Polizia a Minneapolis nell'appartamento dove stava dormendo. La stessa città dove perse la vita George Floyd, soffocato da un poliziotto, una morte che scatenò per gran parte del 2020 le proteste, non solo in America ma anche in altre parti del mondo, contro il trattamento riservato dalla polizia alle minoranze etniche. La scorsa notte Minneapolis è tornata a protestare. Una carovana di auto nel centro della città per dire basta agli abusi della polizia e l'uso indiscriminato delle perquisizioni senza bussare. Una tecnica utilizzata nel corso del raid nella casa dove si trovava il 22enne ma anche durante una incursione in un'abitazione di Louisville e che costò la vita a Breonna Taylor, giovane afroamericana innocente che si trovava nell'appartamento del fidanzato. Nel video di Minneapolis si vedono gli agenti entrare in casa utilizzando una chiave e successivamente urlare, perquisizione, avvicinandosi al divano dove Locke stava dormendo avvolto dalle coperte, provano a svegliarlo. Il giovane afroamericano nel cercare di alzarsi impugna una pistola, da qui gli spari, tre proiettili esplosi da un poliziotto, Mark Hanneman, che provocano la morte di Locke. Proprio i No Knock Warrant, le perquisizioni senza preavviso, sono nuovamente al centro delle polemiche soprattutto perché il 22enne non era oggetto del blitz, inoltre Locke deteneva legalmente la sua arma. L'uccisione di Locke riaccende i riflettori su un dipartimento di polizia, quella di Minneapolis, già sotto accusa dopo la morte di George Floyd. La scorsa estate la città di Minneapolis aveva modificato il No Knock Warrant, con l'obbligo per gli agenti di annunciare la loro presenza e il motivo della perquisizione prima di entrare, cosa non accaduta in quest'ultima tragedia che ha spezzato la vita di un 22enne senza precedenti penali che sognava una carriera nel mondo della musica.























