Il falso Stato dell’Isis è finito: perentorio il primo Ministro iracheno annuncia la presa delle rovine della moschea di Al-Nuri a Mosul, è un annuncio dalla potenza enorme. Mosul è libera anche se in realtà l’autoproclamato Stato islamico continua a controllare vasti territori, sia in Iraq che in Siria. Tuttavia la moschea o quello che ne rimane ha un grandissimo valore simbolico. Proprio da qui nel 2014, Abu Bakr al Baghdadi proclamò la nascita del Califfato. La scorsa settimana la moschea Al-Nuri risalente al dodicesimo secolo e il suo minareto pendente, detto al-Hadba (il Gobbo), erano stati distrutti nei combattimenti. Il governo iracheno sostiene sia stato l’Isis che invece nega. Stranamente però, perché ci ha abituato a mettere il cappello in questo tipo di devastazioni archeologiche. Di Al-Nuri ora non rimane molto, saltata in aria il 21 giugno l’area in cui sorgeva oggi è solo un cumulo di macerie e polvere. Per il governo iracheno è la prova della fine del Califfato. Il loro Stato illusorio è crollato e questa è l’ammissione, se sia la fine o meno sarà il tempo a chiarirlo. Poco secondo l’esercito ma certamente è un passo simbolico sia per i militari che per la popolazione, speranza per chi questa guerra la vive e la combatte ogni giorno.