Elon Musk ha partecipato alla telefonata tra Zelensky e Trump. È l'ennesima conferma dell'influenza che il fondatore di Tesla esercita sul Presidente eletto. È finita l'era degli speculatori guerrafondai, ha scritto Musk, che ha partecipato anche alla telefonata con il Leader turco Erdogan. In attesa di guidare la Commissione per l'Efficienza Governativa Musk fa ormai parte del cerchio ristretto di Trump, lo stesso dal quale il Presidente eletto intende attingere per formare la propria squadra di governo. La prima nomina è stata quella di Susie Wiles, manager della campagna elettorale trumpiana, nota per il sangue freddo e, come dice lei stessa, per il saper mettere ordine nel caos. Al commercio Trump vuole Lighthizer, falco capace di soddisfare la smania trumpiana per i dazi. Il Governatore del Nord Dakota Doug Burgum potrebbe tentare Zar dell'energia, parte di una strategia più ampia che prevede di cancellare le politiche di Biden su ambiente e clima. Cruciale la scelta per il Dipartimento di Giustizia, la nuova amministrazione avrà infatti posizioni diametralmente opposte rispetto alla precedente su quasi ogni tema: dai diritti dei transgender al controllo delle armi. Come previsto, su richiesta del Procuratore speciale Smith, le procedure in corso nel processo federale per l'assalto al Campidoglio, processo che vede Trump sotto accusa, sono state sospese. Intanto vengono desecretati gli atti dell'indagine sull'attentato progettato dall'Iran contro l'allora candidato repubblicano. Un tentativo, si legge, di vendicarsi per l'uccisione del Generale Soleimani a Baghdad nel 2020. Il piano non sarebbe legato agli altri due tentativi di attentato contro Trump, quello di luglio e quello di settembre. Mentre l'America s'interroga sul suo futuro i democratici indagano il proprio passato recente. L'ex speaker della camera Nancy Pelosi è la prima a dichiarare esplicitamente ciò che pensano in molti: sarebbe stato meglio se Biden si fosse fatto da parte prima.