Nato, vertice cannibalizzato da guerra dazi

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3 giorni fa

Un vertice che avrebbe dovuto avere al centro la guerra, quella vera, in Ucraina, ma che almeno durante le conferenze stampa del segretario generale della NATO Mark Rutte, e del segretario di Stato americano Marco Rubio, è stato in gran parte cannibalizzato dall'altra guerra, quella dei dazi. Questo, in estrema sintesi, è stata la due giorni dei Ministri degli Esteri della NATO, riunitisi a Bruxelles. Davanti all'equazione fatta dai giornalisti che la sicurezza dei Paesi passa anche se non soprattutto, dalla stabilità economica messa in serio pericolo dai dazi trumpiani e all'osservazione che difficilmente i Paesi dell'alleanza potranno soddisfare la richiesta avanzata dall'America di raggiungere il 5% di spesa del Prodotto Interno Lordo per la difesa, se schiacciati dall'inflazione data in crescita, Rutte ha cercato di destreggiarsi, fedele al nomignolo che già da premier gli era stato affibbiato Teflon capace di far scivolare tutto via. "Io non penso che questo sia contro l'Articolo 2. Abbiamo visto tanti esempi in passato di lotte di tariffe senza che ci sia una violazione dell'Articolo 2". L'articolo citato dall'ex premier olandese prevede che i Paesi membri si impegnino a eliminare ogni contrasto nelle loro politiche economiche internazionali. Dobbiamo resettare l'ordine del commercio globale, ha spiegato Rubio, che per il resto ha ribadito l'intenzione degli Stati Uniti di stare all'interno del patto atlantico che si è detto ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo di pace con la Russia. Trump non si farà intrappolare in colloqui infiniti, ha assicurato. Decisamente meno ottimiste appaiono le cancellerie europee convinte che Putin non voglia la fine del conflitto. Il 10 aprile, sempre a Bruxelles ci sarà una nuova riunione della cosiddetta coalizione dei volenterosi, a trazione anglo-francese. .