Ancora un giallo, ancora Alexei Navalny: lui il principale leader dell'opposizione al presidente russo Vladimir Putin, recentemente condannato al carcere in una colonia penale da un tribunale di Mosca. Il medico russo che ha curato Navalny dopo l'avvelenamento da Novichok la scorsa estate all'ospedale di Omsk, è morto improvvisamente a 55 anni, con le cause del decesso che restano un mistero. Si chiamava Sergei Maximishin ed era considerato uno dei migliori medici della struttura ospedaliera di Omsk, vicecapo medico per la rianimazione e dottore di ricerca in scienze mediche. "Improvvisamente morto", queste le parole nella dichiarazione dell'ospedale. Insomma, ancora un mistero intorno alla figura di Navalny. Fu lui il primo a curarlo. Navalny in aereo in volo sulla Siberia il 20 agosto scorso, cominciò a sentirsi male: avvelenamento. Dal ricovero al coma, dalla Russia all'ospedale di Berlino per la riabilitazione, poi di nuovo in aereo per tornare a Mosca il 17 gennaio scorso, per passare infine direttamente agli arresti. Questa l'odissea di Navalny, che ha accusato direttamente Putin di avere ordinato la sua eliminazione. E ora la morte del suo primo medico, ancora un giallo e un punto interrogativo sulle cause del decesso.