Oleodotto di petrolio hackerato negli Usa

11 mag 2021
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Ai tempi della Guerra Fredda era tutto più facile, i due blocchi contrapposti saggiavano le difese avversarie, con innocue incursioni di sottomarini e chi fosse il nemico era evidente. Ai tempi nostri invece, basta un computer e non sai mai chi c'è dietro. Non c'è alcuna evidenza che l'ennesimo attacco informatico subito dagli Stati Uniti, sia stato ordinato dalla Russia, ha detto il presidente Biden. Però intanto siamo sempre lì, quella sorta di collettivo di hacker, che si fa chiamare DarkSide e che ha letteralmente preso in ostaggio il più grande oleodotto americano, si trova, dice senza spingersi oltre l'FBI, nell'Est Europa. E siccome la Casa Bianca, ha già sanzionato Mosca per la maxi incursione informatica, ai danni di mezzo Governo lo scorso anno, è chiaro perché Biden voglia incontrare al più presto e a quattr'occhi, Vladimir Putin. Cosa che avverrà, ha rivelato senza aggiungere altro, il mese prossimo. Antefatto: venerdì sera, Colonial Pipeline, società privata che da sola fornisce carburante a metà della Costa orientale, trasportando ogni giorno 2 milioni e mezzo di barili, dal Texas a New York, chiude i rubinetti di quasi 9 mila km di condotte, per una intrusione informatica. Serve tra gli altri, anche gli aeroporti di New York e la base aerea di Andrews, quella per intenderci, dove staziona e viene rifornito l'Air Force One. Grazie alle scorte e alla domanda energetica ridotta causa pandemia, non c'è stata alcuna interruzione nella fornitura e gli impianti dovrebbero ripartire entro fine settimana. Ma il Paese più tecnologicamente avanzato al mondo, può lasciare le proprie infrastrutture critiche, anche se appaltate ai privati, in balia degli hacker? I computer della Colonial, sono stati infettati da un Ransomware, un software che cripta i dati della vittima, impedendogli di utilizzarli. Se questa paga, il ricattatore fornisce un codice per sbloccarli, altrimenti vengono resi pubblici. I riscatti richiesti variano da alcune centinaia di migliaia di dollari, a parecchi milioni e il lato oscuro che è organizzato come un'azienda, con tanto di ufficio stampa e numero verde, sostiene di non avere scopi politici, ma di fare tutto per denaro, parte del quale donerebbe pure in beneficenza. Con grande imbarazzo, l'Amministrazione ha sostenuto di non sapere se la Colonial abbia pagato o meno, precisando che gli oneri di garantire la cybersicurezza, spettano ai gestori e annunciando regole più restrittive, per gli appalti governativi.

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