Onu, G7 sosterrà l'Ucraina per tutto il tempo necessario

24 set 2022
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Dopo l'apparizione, solo contro tutti, in Consiglio di Sicurezza, oggi Sergej Lavrov esporrà la versione di Putin dal palco dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Sulla guerra in Ucraina l'imperscrutabile diplomatico del Cremlino ha largo compito di raccontare al mondo una verità alternativa, ma non si fermerà lì. Con ogni probabilità dipingerà il suo Paese accerchiato, vittima di una guerra culturale totale dove l'Occidente, guidato dagli Stati Uniti, vuole continuare a prevaricare con prepotenza. Ma la musica è cambiata nella retorica di Mosca e un po' è anche vero. Le due sponde dell'Atlantico sono in piena crisi di mezza età nuove potenze emergono giovani, affamate e all'avanguardia. Diventare grandi e apprezzare il benessere fa però a pugni con la distruzione globale minacciata da Mosca. E infatti finora in questa crociata anti occidentale la Russia ha trovato poche sponde. Lo si è visto in queste ore anche dalla serie di incontri di Lavrov, una ventina in quattro giorni agenda non propriamente affollata. Chi gli ha stretto la mano? A parte il Segretario di Stato Vaticano in cerca di Pace, la lista annovera Cuba, Siria, Paesi Africani, Nicaragua, Venezuela e un solo europeo, l'Ungheria. Insomma non certo il Gotha della democrazia. Al Presidente svizzero ha chiesto perché il suo Paese abbia abbandonato la tradizionale neutralità. Quelli più storicamente vicini a Mosca: Cina, India, Turchia hanno pubblicamente mostrato un'inedita e fredda distanza, con tutti gli altri che Putin minaccia di radere suolo con missili termonucleari non era neanche in discussione di parlare. L'improvvisa scomparsa del padre del Segretario di Stato americano Blynken, e il rientro anticipato di quest'ultimo a Washington ha poi eliminato anche la più remota possibilità di incontro a quattr'occhi con gli americani. Anche se il Washington Post ha riferito che non meglio definiti contatti privati nei quali i russi sono stati messi in guardia dalle conseguenze di un eventuale uso di armi nucleari, ci sono da mesi. A rafforzare il messaggio ci ha pensato il G7 condannando i referendum farsa indetti da Mosca nelle regioni occupate, ribadendo l'impegno ad aiutare militarmente, economicamente e diplomaticamente l'Ucraina per tutto il tempo necessario.

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