Il Papa proclama Santi un Vescovo e un laico, entrambi legati strettamente alla emigrazione e sul fenomeno dei migranti pronuncia parole fortissime, tra le più dure del suo pontificato. Escludere chi migra è schifoso, è criminale, é peccaminoso. Messa di Canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini, Vescovo di Piacenza che Giovanni Paolo II definì il padre dei migranti e che tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, quando in soli 30 anni emigrarono dall'Italia 3 milioni 770.000 persone per l'Europa, 4 milioni 150 mila per le Americhe, fondò una Congregazione Missionaria per assisterli e oggi ci sono 650 religiosi scalabriniani e 520 suore che in 33 Nazioni assistono ogni giorno 12 mila migranti e rifugiati. Insieme a Scalabrini viene proclamato Santo Artemide Zatti, la cui famiglia, sempre a fine 800 migrò dall'Italia in Argentina, un ragazzo legato ai Salesiani che decise di trascorrere la vita come infermiere dei poveri in Patagonia. Esempi luminosi li chiama Bergoglio che a sua volta viene da una famiglia italiana emigrata in Argentina e il Papa lancia un severo monito contro il rifiuto dei migranti. "L'espulsione dei migranti è schifosa, è peccaminosa, è criminale. Non aprire le porte a chi ha bisogno, no non li escludiamo, li mandiamo via ai lager, dove sono stati sfruttati, venduti come schiavi." E il Papa coglie l'occasione per parlare ancora una volta del dramma della Guerra in Ucraina, conflitto che costringe alla migrazione milioni di persone e all'Angelus, ricordando l'inizio 60 anni fa del Concilio Vaticano II, cita il timore che c'era all'epoca di un conflitto nucleare e di come venne superato. Impariamo dal passato, implora Bergoglio. "Non possiamo dimenticare il pericolo di guerra nucleare che proprio allora minacciava il mondo. Perché non imparare dalla storia? Anche in quel momento c'erano conflitti e grandi tensioni ma si scelse la via pacifica.".























