Sotto una pioggia incessante le campane di Notre Dame sono tornate a suonare nel cielo di Parigi. A cinque anni dall'incendio che il 15 aprile 2019 mise a rischio la sopravvivenza del monumento, il mondo intero ha assistito alla sua riapertura. Una grande cerimonia che ha mescolato, cosa inedita per la Francia, lo Stato e la chiesa, la Repubblica e la religione e se i due momenti erano stati studiati appositamente separati il meteo sfavorevole ha imposto un cambio di programma e consentito ad Emmanuel Macron di pronunciare il suo discorso non all'esterno, ma all'interno della cattedrale. " Sono qui davanti a voi per esprimere la gratitudine della nazione francese una gratitudine verso tutti coloro che hanno salvato, che hanno aiutato a ricostruire Notre Dame de Paris." Decine i capi di stato presenti, tra cui Donald Trump e Volodimyr Zelensky, che nel pomeriggio di sabato si sono incontrati all'Eliseo; per un trilaterale organizzato dal presidente francese. Presenti a rappresentare l'Italia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni assente invece, come previsto, Papa Francesco di cui però è stato letto un messaggio. Che Notre Dame sia un segno profetico del rinnovamento della Chiesa in Francia, le parole del Pontefice che si è augurato che il monumento possa accogliere il mondo a porte aperte. "E se sabato sera è stato il momento della riapertura istituzionale già domenica 8 dicembre la cattedrale si apre al mondo, si apre al pubblico con una prima messa, aperta veramente a tutti quelli che avranno prenotato l'ingresso tramite il sito e l'applicazione che sono stati creati appositamente per le prime settimane in particolare infatti è atteso un numero eccezionale di visitatori e di fedeli e per questo la Cattedrale rimarrà aperta fino alla sera tardi.".