L'accordo è stato raggiunto proprio mentre the Donald tornava alla Casa Bianca, ma è certamente un risultato raggiunto da Joe Biden. I cittadini americani Ryan Corbett and William McKenty, che erano detenuti nelle carceri afgane, sono stati liberati a seguito di un accordo raggiunto dall'inviato americano che ha incontrato i rappresentanti dei talebani a Doha. Un accordo al fotofinish che può essere interpretato comunque come un'apertura del sedicente emirato dell'Afghanistan e verso la nuova amministrazione. Per ottenere il rilascio dei due americani Washington ha accettato uno scambio con il narcoterrorista Khan Mohamed, nelle carceri americane dal 2008. L'accordo raggiunto è stato annunciato dal portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid, il quale si è premurato di ricordare le lodi dell'inviato americano per lo sviluppo e il progresso del Paese e per la lotta al narcotraffico, perfino l'ex nemico insomma ha dovuto riconoscere i meriti del sedicente emirato e non è vana gloria. I talebani che pure hanno già avuto un riconoscimento con l'accordo di Doha del 2020, che ha poi portato alla catastrofica ritirata statunitense l'Afghanistan, vogliono entrare a far parte a pieno titolo nella comunità internazionale. E l'obiettivo è rompere l'isolamento politico economico perché dagli ultimi rapporti internazionali si evidenzia come in Afghanistan la disoccupazione si aggiri intorno al 20%, il Pil sia diminuito di oltre un quarto. Ma le incognite più pesanti riguardano i diritti delle donne di fatto cancellati e i diritti politici con la repressione di ogni forma di dissenso. Adesso però il tempo dei festeggiamenti da entrambi i lati per il rientro dei propri cittadini spetterà alla politica e alla nuova amministrazione americana decidere come gestire gli sviluppi della vicenda. Certo il dialogo con i talebani è ripreso a facilitarlo anche il fatto che ora alla Casa Bianca sede chi, nel 2020, decise di stringergli la mano dopo vent'anni di guerra.