Fu presto chiaro che il primo nemico, per gli inglesi, era lei, Liz Truss, il Premier col più corto mandato della storia britannica. Chissà se all'Eliseo il giorno del suo allontanamento stapparono champagne. Non lo sapremo mai. Quello che sappiamo è che il successore a Downing Street, Rishi Sunak, corse a metterci una pezza, con l'amico Macron. Sorrisi, strette di mano, tutto a posto, abbiamo un accordo per fronteggiare insieme l'immigrazione clandestina. Ma niente: il destino è spesso beffardo, ed ecco quindi di nuovo Inghilterra e Francia fronteggiarsi sul campo, in una rivalità che dalla battaglia di Agincourt perdura nei secoli e arriva fino agli infuocati anni della Brexit e a guerre senza quartiere combattute per…le salsicce. In piedi, sul verde prato qatariota, ne resterà uno solo. E la sfida è particolarmente sentita. Più che crederci ci sperano, gli inglesi, che sta benedetta coppa del mondo torni finalmente a casa, nella terra del calcio alla quale appartiene. Sta tornando a casa!, Sta tornando a casa!, il mantra irrinunciabile, con buona pace dei superstiziosi. E degli schiaffi presi a ripetizione. Ma stavolta 'i tre leoni' hanno la storia dalla loro: sono due le partite contro la Francia ai mondiali di calcio, entrambe vinte. Cinque gol fatti, uno subito. E poco importa se i bookmaker propendono per 'les bleus': vanno battuti. Punto. Ma intendiamoci: i due Paesi sono grandi amici...almeno dall’epoca napoleonica. Parola di Boris Johnson.