Gli Stati Uniti d'Europa restano all'orizzonte ma l'Unione Europea della salute è vicina. Lo scopo è convivere meglio con la pandemia in corso e farsi trovare pronti alle emergenze del futuro. Oltre a migliorare il coordinamento tra Paesi, la strategia passa dal rafforzamento dell'EMA, l'Agenzia Europea del Farmaco. A fine gennaio, l'Europarlamento lo ha approvato con 655 voti a favore. L'EMA potrà agire direttamente contro le carenze di farmaci e dispositivi medici, controllo sui prezzi, monitoraggio in tempo reale e riserve strategiche come per le materie prime, per i momenti critici. Più trasparenza sull'autorizzazione dei medicinali con la pubblicazione dei dati clinici, una nuova autorità, l'ERA, per rilevare con più tempestività focolai e minacce. Valuterà ed aggiornerà i piani pandemici degli Stati membri. Una rete di laboratori e squadre di risposta rapida da inviare in caso di crisi. Un altro obiettivo sarà migliorare prevenzione e terapie, fase post cure dei tumori. 2.7 milioni quelli diagnosticati in Europa nel suo 2020 rischiano di aumentare del 24% da qui al 2035. Il piano contro il cancro della commissione vale 4 miliardi di euro: punta anche a disincentivare comportamenti a rischio come fumare, o l'abuso di alcolici. Alcuni eurodeputati temono l'introduzione del Nutriscore, per ora non in programma. Le etichette a semaforo che danno una pagella gli alimenti e bocciano gli alcolici come vino e birra. Il sistema già adottato da Paesi viticoltori come Francia e Spagna riassume in un colore informazioni già presenti sulla confezione. Nella tabella nutrizionale che però è più difficile da interpretare.























