Era sepolta nel fango, vicino ad una baraccopoli de Il Cairo. Un colosso di circa 8 otto metri, alto quasi come una casa di tre piani, raffigurante probabilmente il faraone Ramses II. Una statua imponente, le cui parti sono state rinvenute da un team di archeologi tedeschi ed egiziani, tra le rovine di Eliopoli, città considerata sacra, origine della creazione, dedicata al dio Sole. Un’area dove sorgeva un tempio di Ramses II: “Abbiamo visto il busto e una parte della testa, poi la corona e ancora un frammento dell’orecchio e dell’occhio destro”, ha spiegato il Ministro delle antichità, Khaled El-Enany: “È una delle più importanti scoperte del Paese”, ha aggiunto. Nonostante l’importanza della scoperta, però, il trattamento ricevuto non è stato particolarmente decoroso, tanto che sono scoppiate polemiche. I responsabili della missione sono stati costretti a precisare che non c’è stato alcun danneggiamento. Le parti della statua sono state estratte dal fango con un’escavatrice, tra bambini in bicicletta e adulti che scattavano selfie, mentre la testa è stata caricata su un mezzo meccanico. Sarebbe stato davvero difficile trasportarla a mano.