Mediazione con riserva: il Cremlino comunica di apprezzare la proposta di un intervento diplomatico del Vaticano, accusando però l'Ucraina di renderlo impossibile. Un artificio che nega la volontà di Mosca di dialogare per la pace in un conflitto che diventa ogni giorno più sanguinoso. Il Ministero degli Esteri russo accusa piuttosto il Vaticano di perversione della verità, per aver definito il popolo ucraino martirizzato. Segnali cancellano ogni speranza: 2 sacerdoti della chiesa greco-cattolica sono stati arrestati dalla milizia russa con l'accusa di attività sovversive, tra cui detenzioni di armi, ad ovest di Mariupol. La Russia ha deciso di rinviare anche i colloqui sul disarmo nucleare con gli Stati Uniti, pronti a riprogrammare l'incontro, ritenendo la ripresa delle ispezioni una priorità. Nella centrale nucleare di Zaporizhzhia la situazione non è chiara: Mosca ha comunicato di avere ancora il controllo, smentendo l'indiscrezione di un funzionario ucraino, secondo cui le forze occupanti si stavano ritirando dall'impianto. Vladimir Putin vuole usare l'inverno come arma, le parole del Segretario Generale della NATO Stoltenberg, ma il pericolo annunciato è già realtà: la popolazione, esasperata, spera nel conforto di qualche coperta in più, nelle campagne si fa provvista di legname, ma in città si gela e basta, nella disperazione delle macerie. Kherson non esiste più, riconquistata dopo l'occupazione russa, è stata bombardata oltre ogni limite, gli abitanti sono sotto shock. La vita a Kherson è quella che racconta questa donna sopravvissuta ad un bombardamento: