Le accuse più comuni sono estremismo, spionaggio, tradimento o anche solo resistenza alla polizia sufficiente per ritrovarsi in carcere. L'arresto dei giornalisti russi in patria fa parte della vita quotidiana, specie se legati alle poche testate indipendenti che a stento sopravvivono. Ma un anno fa quando Evan Gershkovich finì in carcere con l’accusa mai circostanziata di spionaggio, l’eco fu mondiale con inevitabili effetti sulle già compromesse relazioni con gli Stati Uniti. Corrispondente del Wall Street Journal, il giornalista viveva in Russia da sei anni, fu preso mentre lavorava ad un servizio sulla brigata Wagner. Figlio di emigranti russi, Gershkovich, 33 anni, è nato e vissuto negli Stati Uniti. L’amministrazione Biden lavora ad uno scambio di prigionieri con Mosca per la sua liberazione, considerandolo detenuto ingiustamente. Vladimir Putin si è detto disposto a parlare, ma nell’ultima udienza a porte chiuse, come sempre in questi casi, la sua detenzione preventiva a Mosca è stata protratta di tre mesi. Per il Wall Strett Journal si tratta di accuse totalmente infondate. Quello di Gershkovich è il primo caso di reporter straniero incarcerato dai tempi della guerra fredda. Invece, sono sei i giornalisti russi di testate indipendenti ammanettati negli ultimi giorni. In prigione Antonina Favorskaya, aveva girato l’ultimo video in cui è apparso Navalny prima della morte. La contestazione è di attività estremiste per via di una presunta vicinanza alla fondazione anticorruzione creata dal dissidente. Per la stessa ragione è stata stabilita la detenzione per due mesi di Olga Komleva, corrispondente di RusNews a sua volta accusata di estremismo. Altri quattro giornalisti sono stati fermati e rilasciati per un coinvolgimento nella stessa vicenda, Konstantin Zharov, sempre di RusNews ha raccontato di essere stato minacciato di stupro dalla polizia, che lo avrebbe picchiato fino a farlo finire in ospedale, in un paese in cui anche la guerra in Ucraina è stata a lungo un tabù, l'operazione militare speciale a cui opporsi è vietato.