Botta e risposta a distanza e accuse reciproche tra Europa e Russia sull'approvvigionamento di gas. Mosca ripete il suo mantra: il blocco di Nord Stream è dovuto unicamente alle sanzioni europee, che hanno impedito le adeguate riparazioni violando i contratti. E avverte: non escludiamo ulteriori aumenti del prezzo del gas in Europa, che potrebbe toccare livelli record. Bruxelles ribatte che la chiusura del flusso di gas da Nord Stream non è che un'ennesima dimostrazione del cinismo russo e della guerra economica intrapresa contro l'Europa. Il guasto tecnico addotto non è che un pretesto. Tutto questo non fa che accelerare l'intenzione di Bruxelles di varare al più presto misure utili per sottrarsi alla dipendenza energetica da Mosca. In un colloquio telefonico, il presidente ucraino Zelensky e la presidente della Commissione Von der Leyen, hanno parlato non solo del tetto al prezzo del gas, ma anche dell'ottavo pacchetto di sanzioni che potrebbe comprendere il divieto di rilasciare visti ai cittadini russi. Affrontato anche il tema delle misure per limitare i profitti della Russia. In un videomessaggio, Zelensky si era scagliato ancora una volta contro Mosca: quest'inverno la Russia si sta preparando per un decisivo attacco energetico contro tutti gli europei. Ed è proprio l'inverno a preoccupare l'Unione Europea. Le decisioni vanno prese quanto prima, prezzo calmierato e riforma del mercato dell'elettricità, sono misure urgenti di cui si parlerà già il 9 settembre al vertice di Praga. Il Cremlino minaccia: sta iniziando una grande tempesta globale, derivante dalle azioni dell'Occidente. La Germania dal canto suo, annuncia che intende utilizzare gli extra profitti realizzati da alcune società energetiche, per alleggerire le bollette delle famiglie.























