Qualcuno direbbe che piove sopra il bagnato. In piena gestione di crisi, dopo il voto deludente alle Legislative e il licenziamento del direttore generale che ne ha curato la selezione dei candidati, un'inchiesta per finanziamenti illeciti di campagna elettorale colpisce Rassemblement National. L'accusa è di aver gonfiato il prezzo di una serie di attrezzature, come volantini e siti elettorali, per ottenere un maggiore rimborso da parte dello Stato in occasione delle Presidenziali del 2022. Rimborso che in quell'occasione era stato di €11 milioni. L'indagine avviata dalla Procura di Parigi è ancora nella fase preliminare ma se l'accusa dovesse essere provata non sarebbe la prima volta per il Rassemblement National, già condannato per aver truccato la fatturazione di alcuni servizi elettorali in occasione delle Legislative 2012. Il gruppo di deputati del partito arriverà qui all'Assemblea Nazionale mercoledì mattina, ultimo a presentarsi per queste giornate di insediamento, e tra loro ci sarà anche Marine Le Pen, capogruppo del partito in Parlamento. Martedì è stata invece la giornata della sfilata della Sinistra in Parlamento. Una Sinistra che appare divisa tra le ambizioni dei diversi partiti di fronte alla necessità di individuare un candidato unico a Primo Ministro da presentare a Macron entro la fine della settimana. La ricerca ha preso una piega però pirandelliana. I personaggi in cerca di un posto da Premier sono almeno tre per altrettanti partiti che compongono l'alleanza. In primis il leader della France Insoumise Mélenchon che non nasconde le proprie ambizioni, poi il leader dei Socialisti Olivier Faure e quella dei Verdi Marine Tondelier che si sono detti pronti a governare. Senza contare i nomi che circolano come possibili alternative da François Hollande, appena rieletto deputato, all'eurodeputato socialista Raphaël Glucksmann. Intanto il gruppo dei deputati esclusi dalla France Insoumise in queste ultime settimane, per volontà di Jean-Luc Mélenchon, tendono la mano a Socialisti e Comunisti per creare insieme un gruppo parlamentare a parte. Una tentazione che potrebbe diventare irresistibile se l'amicizia con la France Insoumise dovesse rivelarsi troppo scomoda. Macron aveva infatti chiarito che una coalizione con l'estrema Sinistra sarebbe stata fuori discussione ma si era mostrato molto più aperto al coinvolgimento dell'ala moderata del nuovo Fronte Popolare. Il Presidente osserverà i prossimi passi dal vertice NATO di Washington a cui non ha voluto rinunciare a partecipare nonostante alcuni membri del suo entourage glielo avessero consigliato.























