Il servizio di intelligence nazionale norvegese ha rivelato di stare trattando la sparatoria avvenuta nelle primissime ore di sabato a Oslo come un atto di terrorismo islamista. Un uomo armato ha aperto il fuoco contro due locali frequentati dalla comunità LGBTQ. Il bilancio è drammatico, ci sono almeno due vittime e i feriti sono più di 20, alcuni di loro gravi. Secondo testimoni oculari l'uomo, un cittadino norvegese di origine iraniani di 42 anni, fermato dalla polizia, avrebbe fatto irruzione nel primo pub con un borsone contenente due armi da fuoco. Il sospettato era già conosciuto per la sua storia di violenze e sarebbe monitorato dall'antiterrorismo dal 2015, in connessione con le preoccupazioni per la sua radicalizzazione, l'appartenenza a una rete estremista islamista e problemi mentali, hanno spiegato le autorità alla stampa. L'uomo è stato incriminato per omicidio, tentato omicidio e atto terroristico. La parata del Pride, che doveva svolgersi nelle ore successive all'attacco nella capitale norvegese, è stata annullata sotto richiesta delle forze dell'ordine. "Sono sconvolta dall'atroce attacco contro persone innocenti avvenuto a Oslo. Nessuno dovrebbe temere per la propria vita o il proprio benessere semplicemente per ciò che è. Il mio cuore si stringe alle famiglie e agli amici delle vittime", ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. L'attacco ha riportato alla mente altri drammatici crimini di odio e atti di terrorismo come la strage di Orlando, in Florida, quando nel 2016 un uomo armato prese d'assalto un night club frequentato dalla comunità LGBT e uccise 49 persone, e ha sollevato i fantasmi della strage di Utoya, quando nel 2011 l'estremista di destra radicale norvegese Anders Breivik uccise 77 persone. Il sovrano di Norvegia Harald ha detto di essere rimasto inorridito. Ha esortato i norvegesi all'unità e alla difesa di libertà, diversità e rispetto reciproco.