Si propone come il paladino dell'anticorruzione Amura Kumara Dissanayake, è il primo presidente di sinistra dello Sri Lanka. Marxista-leninista con un passato nella lotta armata, un presente più moderato, un futuro alla guida di un paese economicamente disastrato. 55 anni è i leader della coalizione Potere Nazionale del Popolo. Eccolo nel giorno del suo insediamento. "Abbiamo la profonda consapevolezza di gestire un paese difficile, la nostra politica deve essere più pulita di così, c'è bisogno di una cultura politica che la gente si aspetta, ci impegneremo in tal senso. Il pubblico ha una visione molto negativa dei politici e della politica". Dissanayake ha ottenuto il 42,31% dei voti rispetto al 3% delle precedenti elezioni nel 2019. Nel 2022 è esplosa una grande protesta, l'aragalaya lotta scaturita dalla mancanza di beni di primaria necessità, come cibo, medicinali, l'inflazione è al 70% culminata nell'assalto al palazzo presidenziale e con la fuga dell'allora presidente della repubblica in pieno default economico. Tra i sostenitori della protesta si è fatto portavoce del malcontento costruendo la sua alternativa politica che si apre oggi anche al libero mercato. Si è impegnato a rinegoziare l'accordo con il Fondo Monetario Internazionale del suo predecessore per portare ossigeno ai 23 milioni di abitanti, un quarto dei quali in stato di estrema povertà. Tra splendide spiagge e la difficoltà di reperire il cibo in un paese che ha raggiunto l'indipendenza dal Regno Unito nel 1948. "Le nostre aspettative si sono avverate e ciò che è necessario per la ricostruzione di un paese in crisi. L'economia deve essere ricostruita insieme per portare il prosperità e ridurre il dolore della gente.