La vita è un dono, ci ricorda che Dio ha fiducia nell'umanità. Papa Francesco arriva agli Stati Generali della natalità in sedia a rotelle e subito, rivolto ai giovani presenti, parla di speranza. La speranza, nelle sue parole, torna sempre con una forza e un rigore che si contrappongono alla fragilità del fisico. Sorride, saluta i bambini e parla di futuro. Quel futuro così a rischio per lo scarso numero di nascite. Ma il Papa sottolinea si deve promuovere la natalità con realismo, con politiche sociali adeguate. Ci vuole coraggio. "Si tratta di attuare serie ed efficaci scelte in favore della famiglia. Ad esempio, porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli. Oppure di vedere tante giovani coppie, della zavorra della precarietà occupazionale e dell'impossibilità di acquistare una casa". La speranza, però, non può abbandonarci. Nonostante il quadro e i numeri allarmanti sulle nuove nascite, ai giovani infatti Bergoglio dice: non arrendetevi. "Qui mi rivolgo, particolarmente, ai giovani: so che per molti di voi il futuro può apparire inquietante e che tra denatalità, guerre, pandemie, mutamenti climatici non è facile mantenere viva la speranza. Ma non arrendetevi". Armi e anticoncezionali sono gli investimenti che danno maggior profitto e sono contro la vita, così Papa Francesco che sottolinea poi il problema è l'egoismo non la vita umana. E infine, nelle sue parole è sempre presente l'invito a non abbandonare gli anziani che, dice, insieme ai giovani fanno il futuro. Scartarli sarebbe un suicidio culturale.























