Un funzionario di Polizia con vent'anni di esperienza. Nella sua carriera amministrativa nessuna macchia. È lui l'autore della strage in prefettura a Parigi. L'uomo, che armato di un pugnale in ceramica, ha prima accoltellato una poliziotta vicino al suo ufficio, poi, camminando tra i corridoi, ha colpito a morte un secondo agente e infine ha accoltellato altri due colleghi; uno sulle scale e un altro nel cortile del Palazzo. Una folle spedizione di morte iniziata intorno alle 13, che ha fatto ripiombare per qualche ora Parigi nel terrore. Tutti i ponti sulla Senna, nel cuore della città, sono stati chiusi. La zona proprio di fronte alla Cattedrale di Notre-Dame, presidiata per ore dalle Forze dell’Ordine. Alla fine i morti sono cinque, l'ultimo è proprio l'assalitore, che resta a terra, neutralizzato dalla Polizia. Diversi agenti sono rimasti feriti, forse un conflitto interno a quegli uffici culminato in una lite, forse un delitto passionale, come sostenuto dai media francesi. Un raptus di follia. Cosa abbia armato la mano di quel 45enne, portatore di handicap, nato alle porte di Parigi, agente amministrativo alla Direzione Generale di Intelligence, non è ancora chiaro. Ma quel che è certo, è che l'azione di stampo terroristico, che da subito aveva fatto tremare la città è stata esclusa quasi subito.