Il torrido sabato texano, doveva essere l'ultimo giorno di scuola per i bimbi di Uvalde, 19 di loro invece non sono più tornati a casa dai genitori e non torneranno più ai banchi delle elementari. La comunità si stringe attorno alle famiglie delle vittime della strage di martedì. Si preparano i funerali. La piazza della cittadina, a larga maggioranza ispanica, diventa l'ennesimo mausoleo americano, dove arrivano in pellegrinaggio persone da tutto lo Stato e oltre. "Col passare delle ore, emergono dettagli sul killer ragazzino. Un 18enne dal profilo psicologico problematico, solitario e aggressivo, che già in passato aveva mostrato atteggiamenti violenti. Da qualche mese abitava in questa casa con la nonna, alla quale ha sparato in faccia prima di dirigersi verso la scuola elementare." Le colpe della polizia, che ha ammesso ritardi nell'intervento ed errori nel valutare la gravità della situazione, fanno dire alla stragrande maggioranza delle persone: che si, ci vuole più sicurezza, più armi, magari anche agli insegnanti e porte blindate per trasformare le classi in prigioni. Tra poche ore il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, arriverà qui in Texas, uno Stato repubblicano a lui ostile. Parlerà di unificare un Paese lancinato della retorica e chiederà al Congresso di ridurre l'accesso alle armi da fuoco. L'accoglienza potrebbe non essere troppo favorevole.