La tregua non regge. Nonostante sia stato deciso un prolungamento di altri 72 ore del cessate il fuoco a Khartoum si continua a combattere. Esercito e ribelli si accusano a vicenda di violare la tregua, ma l'effetto è che milioni di famiglie sono intrappolate nella capitale, senza luce, acqua e con poco da mangiare visto che i negozi sono quasi tutti chiusi. Insieme alla tragedia di chi è bloccato dai combattimenti, nella capitale come nel Darfur, dove sono ripresi gli scontri etnici e i Janjaweed combattono contro le forze locali, c'è la tragedia dei profughi. 20mila sono fuggiti a piedi verso il Chad, proprio dal Darfur. Verso l'Egitto sono sempre più lunghe le colonne di bus bloccate ad una frontiera già passata da oltre 15mila persone. Altra situazione drammatica è quella di Port Sudan, sul Mar Rosso, dove decine di migliaia di persone si affollano nella speranza di essere imbarcate verso Jeddah, in Arabia Saudita. Solo pochi, rispetto a quelli in attesa, riescono a prendere la nave. Nel frattempo sono arrivati i primi aiuti umanitari della Croce Rossa. Distribuirli però sarà complicato. Proprio a Port Sudan, dove la Russia deve costruire una base navale osteggiata dagli Stati Uniti, testimoni avrebbero visto uomini bianchi pesantemente armati. Potrebbero essere i famigerati mercenari del gruppo Wagner, ma finora mancano conferme ufficiali.