L'unico dato certo, per ora, è che Elanain Sharif è scomparso da ormai dieci giorni cittadino Italo egiziano è stato fermato all'aeroporto de Il Cairo è trasferito in una struttura carceraria. La madre, che era con lui, dice di non avere più sue notizie, di essersi rivolta alla Farnesina che segue il caso con attenzione. Insomma l'incubo Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato a morte in Egitto si riaffaccia nei rapporti tra Roma e Il Cairo e si sta cercando di intervenire. Il problema è che non è neanche noto il motivo per cui Shariff sia stato fermato. Secondo quanto riferisce il legale che segue la vicenda, l'avvocato Alessandro Russo, il motivo sarebbe da ricondurre ad alcuni contenuti pubblicati su Facebook. Sharif infatti lavora nell'industria del porno è noto come Sheri Taliani e questo potrebbe essere il motivo dell'arresto, in particolare l'avere diffuso immagini vietate dalle leggi egiziane. Ma appunto non si hanno informazioni certe e il labirintico sistema giudiziario egiziano ha letteralmente inghiottito l'uomo residente da anni a Terni. Adesso, dopo lunghe ricerche da parte della madre, si è appurato che l'uomo sarebbe stato trasferito ad Alessandria d'Egitto, dopo essere stato detenuto in condizioni spaventose. Ora è scattata la corsa contro il tempo per evitare che anche Shariff venga stritolato dalla giustizia egiziana.