Come sempre è difficile avere una stima precisa delle adesioni con il solito braccio di ferro tra organizzatori e autorità. Quel che è certo però, è che sono davvero tantissimi i cittadini americani ad aver aderito alle manifestazioni contro l'amministrazione Trump. Hands off, giù le mani, lo slogan che ha guidato da Washington a New York, fino a Mar a Lago, la residenza privata di Trump in Florida, i tantissimi che si oppongono alle politiche di The Donald e al suo consulente speciale Elon Musk, accusati entrambi di aver smantellato quel poco che resta dello stato sociale negli Stati Uniti. Nel frattempo lui, The Donald, continua la sua personale battaglia economica contro il resto del mondo, e non batte un ciglio di fronte al collasso dei mercati internazionali. Così usa la sua piattaforma preferita, Truth, e come al solito spara ad alzo 0. Questa, dice, è una rivoluzione. E ribadisce: vinceremo, resistete, non sarà facile, ma il risultato finale sarà storico. Certo, l'impressione che attorno lo circondino solo macerie non sembra turbarlo perché, ribadisce, le sue politiche economiche stanno riportando posti di lavoro e aziende come mai prima. Solo i deboli falliranno, infine la chiosa del ragionamento trumpiano. Sarà. Non tutti però sembrano crederci, neanche chi gli è più vicino come il segretario al tesoro Scott Bessent, che starebbe pensando a una via di fuga, preoccupato che la sua reputazione di uomo d'affari ne esca irrimediabilmente compromessa dopo lo tsunami che si è appena abbattuto sui mercati. .