Colloqui "positivi e costruttivi basati sul rispetto reciproco". Così la diplomazia iraniana ha definito i negoziati indiretti avviati a Muscat, in Oman, tra le delegazioni di Teheran e di Washington sul programma nucleare iraniano. I colloqui continueranno la prossima settimana. Frasi scarne, ma che in diplomazia rappresentano un grande passo avanti per due governi da sempre ostili che hanno interrotto i rapporti diplomatici diretti dal 1980 e che da anni si scambiano accuse reciproche. Due ore e mezza di colloqui tra il team iraniano guidato dal ministro degli Esteri Abbas Araghchi e quello statunitense diretto dall'inviato presidenziale Steve Witcoff. I rappresentanti seduti in stanze separate hanno comunicato le proprie posizioni tramite il ministro degli Esteri dell'Oman, ma alla fine c'è stato anche un incontro e uno scambio diretto tra i capi delle due delegazioni. Al centro della discussione la riduzione delle tensioni regionali, lo scambio di prigionieri e accordi limitati per allentare le sanzioni imposte all'Iran in cambio del controllo del programma nucleare di Teheran. Non è che l'inizio di un percorso lungo e complesso e le aspettative sono volutamente basse. Si parla per ora più di metodo che di merito, ma è già molto. L'obiettivo è trovare un terreno comune da cui partire. Questi i punti fermi dell'Iran: rifiuto di qualsiasi minaccia militare, negoziati solo sulla questione nucleare, diritto all'arricchimento per scopi civili, alleggerimento delle sanzioni. Teheran avrebbe anche riproposto la sua vecchia idea di un Medio Oriente denuclearizzato, il che significa togliere a Israele l'arsenale atomico che non ha mai riconosciuto di avere. Washington invece insiste che la trattativa dovrà comprendere anche il ruolo regionale dell'Iran e il suo programma missilistico. Sebbene la distanza tra le posizioni di partenza sembri enorme, i colloqui dimostrano che entrambe le parti sono interessate a sondare la possibilità di un accordo. La posta in gioco è molto alta e in un Medio Oriente in fiamme, l'incontro comunque rappresenta un grande banco di prova. .