Diritto di dire no. Questa sarebbe la nuova conquista delle donne afghane scritta in un decreto dai talebani. Il loro consenso sarà ora necessario per il matrimonio, la notizia arriva subito dopo la liberazione di Parwana, bambina di 9 anni venduta dal padre al futuro marito di 52. Quest'immagine che toglie il respiro ha colpito alcune associazioni umanitarie che dopo il reportage della CNN sono intervenute. Se non avessi queste figlie da vendere che altro potrei fare? Le parole dell'uomo, del padre con la naturalezza di un'azione ordinaria. Sua intenzione all'occorrenza vendere anche le altre tre bambine, tra le tante a vivere la vergogna di una violazione che non si cancellerà mai. Normalità in Afghanistan. Il mondo si è indignato, gli stessi talebani hanno condannato il fatto come fosse l'unico. Ma la madre di Parwana fu a sua volta venduta a 13 anni. Nel nuovo decreto si fa riferimento alle vedove a cui sarà concesso di risposarsi. Avranno il diritto all'eredità, coloro che hanno più mogli saranno obbligati a riconoscere i loro diritti e a mantenere la giustizia tra le donne. Poligamia per gli uomini, fedeltà per le donne, da parte degli stessi talebani, che preso il potere, esordirono cancellando le immagini delle modelle dalle vetrine dei negozi. Quel giorno le donne si svegliarono terrorizzate. Chi riuscì a scappare racconta di una vita in gabbia. I talebani tornati con la novità di una comunicazione ragionata rassicurarono il mondo sulle loro intenzioni: libertà e istruzione alle donne, chiudendo però le università poco dopo. Vietato dare una donna come scambio per raggiungere un accordo o porre fine a una disputa, si scrive nel decreto, smascherando una realtà. La luce nel volto di Parwana liberata, parla della fuga da una prigionia, non da un matrimonio. Uno dei tanti.