Un’immagine dell’orrore che può generare l’uomo. I video dei test atomici, condotti in superficie dagli Stati Uniti dal 1945 all’inizio degli anni Sessanta, quando poi questi test vennero vietati, sono arrivati su YouTube in questi giorni grazie al lavoro di salvaguardia e digitalizzazione portato avanti dal Lawrence Livermore National Laboratory, restituiscono la vivida e devastante potenza di questi funghi di morte che si innalzano sopra i deserti del Nevada o del New Messico o in qualche sperduto atollo del Pacifico. I test fatti in quegli anni sono oltre 200, i filmati migliaia, ora in parte desecretati, alcuni ritrovati quasi in stato di decomposizione. Da qui il lavoro degli scienziati governativi, un lavoro che richiederà anni prima di essere completato e che ha un delicato scopo, anzitutto di conservazione, anche per poter riesaminare gli effetti delle esplosioni analizzando le immagini con le tecnologie di oggi. Non a caso dal recupero di questi filmati sono emersi nuovi dettagli che hanno portato a correggere, in alcuni casi anche del 20 per cento, i dati rilevati all’epoca degli esperimenti. Proprio per questa ragione l’intelligence ha sempre espresso dubbi sulla pubblicazione di questi video, che potrebbero fornire ancora informazioni utili alle potenze che stanno provando ora a dotarsi di un’arma atomica. In alcuni casi potenze instabili, ma il team di scienziati che stava lavorando a questo progetto spera, invece, nel valore deterrente di queste immagini, un monito terrificante che ne mostri la potenza devastatrice e spinga a non utilizzarle mai più. Un monito che arriva proprio nel momento in cui il Presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di ammodernare e potenziare l’arsenale nucleare degli Stati Uniti.