Al mondo è servito Donald Trump per scoprire che se Al Baghdadi è ancora vivo, e non è certo che lo sia, la colpa è solo del New York Times. In una valanga di tweet che il Presidente americano ha scritto all’alba di ieri ce n’è, infatti, uno che sta scatenando diverse polemiche in relazione proprio all’auto proclamato califfo dello Stato islamico. Trump scrive che il quotidiano americano ha messo i suoi interessi davanti a quelli della sicurezza nazionale riferendosi ad un commento del comandante delle operazioni speciali che parla in un forum di forze statunitensi particolarmente vicine ad Al Baghdadi, dopo che in un’incursione erano state recuperate alcune informazioni. Una pista fantastica, la definisce l’ufficiale, che però venne fatta filtrare dalla stampa facendola svanire. Secondo l’emittente Fox News il generale si riferiva ad un articolo del giugno 2015 proprio del New York Times, responsabilità questa rigettata dal prestigioso quotidiano, spiegando come, all’epoca, il Pentagono non sollevò alcuna obiezione prima che la storia fosse pubblicata. Il servizio era stato sottoposto alla stessa difesa e anche dopo la sua pubblicazione nessun alto funzionario americano se ne era mai lamentato. Naturalmente fino alle rivelazioni di Donald Trump. L’unica certezza di questa storia pare comunque essere il solo giallo sulle reali sorti del capo dell’ISIS, morto in un attacco russo, secondo Mosca, che poi ha però anche detto di non avere conferme assolute. È vivo per la difesa americana, secondo cui Al Baghdadi non sarebbe stato ucciso e avrebbe ancora un ruolo importante nell’organizzazione.