Donald Trump ha avuto conti bancari all'estero durante la sua presidenza, nel Regno Unito, Irlanda, Saint Martin e Cina. Proprio a Pechino nel 2020 avrebbe pagato quasi 200.000 dollari di tasse. In quello stesso anno durante la campagna elettorale per le presidenziali l'allora capo della Casa Bianca aveva accusato Joe Biden di essere debole nei confronti di Pechino e di svendere il paese alla Repubblica Popolare. Con un colpo a sorpresa la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti pubblica le dichiarazioni dei redditi relativi agli ultimi sei anni dell'ex presidente e lo fa pochi giorni prima che la Camera, controllata dai democratici, passi alla maggioranza repubblicana. E' l'atto finale di una battaglia legale durata diversi anni, durante la quale Trump ha provato con ogni mezzo a bloccare la pubblicazione, battaglia risolta solo il mese scorso con la decisione della Corte Suprema che ha dato ragione alla Commissione per le questioni fiscali. I documenti riguardano le dichiarazioni presentate tra il 2015 e il 2021 da Trump, che è entrato in carica nel 2017. E' stato il primo candidato alla presidenza in decenni a non rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi e adesso dalle 2.700 pagine di documenti emerge che Trump avrebbe pagato pochissime tasse, in particolare per il primo e per l'ultimo anno del suo mandato, denunciando perdite elevate e c'è anche Melania Trump, la quale nel 2019/2020 ha guadagnato 3.848 dollari con la sua attività di modella ma in entrambi gli anni ha registrato spese per 3.848 dollari e quindi si è ritrovata con zero di reddito netto. Veemente la reazione dell'ex presidente che attacca. I democratici non avrebbero mai dovuto farlo. La Corte Suprema non avrebbe mai dovuto approvarlo. La diffusione potrebbe portare a cose orribili per molte persone. I documenti, sostiene, mostrano come ho avuto successo e sono stato in grado di utilizzare detrazioni come incentivo per creare migliaia di posti di lavoro, magnifiche strutture e imprese.























