La minaccia, è ancora lì a Chernobyl, e non solo perché il luogo più contaminato del pianeta. Secondo Yuri Fomichev, il Sindaco di Slavutic cittadina satellite che ospita i lavoratori della centrale. Fino a che il sistema Russia non cambierà, la minaccia esisterà sempre. Nonostante il coprifuoco per la guerra, alle 0:23 si è deciso di ricordare le vittime del terribile incidente, avvenuto il 26 aprile di 36 anni fa con un minuto di silenzio, nella piazza del paese. Il peggior incidente nucleare nella storia del mondo, l'unico insieme Fukushima ad essere classificato al settimo livello nella scala INES per le catastrofi. Errori di procedura, sarebbero alla base del disastro nell'ex Ucraina Sovietica, che causò la morte di 31 persone all'istante. Ma se ne stimano almeno 115 Mila per le conseguenze delle radiazioni, che arrivarono anche in Finlandia, in Scandinavia. Le nuvole tossiche, volarono in Europa fino alla costa orientale del Nord America. Tra i bambini mandati nelle aree verdi in Italia per disintossicarsi, anche, il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, ospite come tanti di una famiglia. La città di Slavutic, fu costruita dopo il disastro, per raccogliere gli abitanti di Pripyat vicina alla centrale oggi città fantasma. Il Sindaco Fomichev, è stato rapito dai russi il 26 di marzo per alcune ore. Ha raccontato, di essere stato liberato solo dopo aver garantito, che in città non c'erano né armi nei soldati. I militari, hanno occupato la centrale secondo fonti ucraine, avrebbero creato trincee senza precauzioni scavando nel terreno ancora radioattivo, nella contaminatissima Foresta Rossa che la circonda. Abbandonata la capitale, hanno lasciato anche Chernobyl, le forze russe si sono ritirate dalla zona di Slavutych tra il 29 marzo e il 3 aprile. Ma ripete il Sindaco, che non si può mai sapere cosa c'è nella testa dei russi.